2015/11/05 - David Zard: "Tenco un grande poeta e un po' zuzzerellone"
Da una parte l’intervistato David Zard, famoso produttore musicale, regista di musical come Notre Dame de Paris o Romeo e Giulietta ed attualmente produttore di Gianna Nannini. Dall’altra parte l’intervistatore Michele Piacentini, editore, erede e testimonial dell’invenzione degli attuali videoclip prodotti dal padre Tullio Piacentini agli inizi degli anni ’60 ed attualmente portavoce della famiglia Tenco.
INTERVISTA A DAVID ZARD. LA SCELTA DI INSERIRE TENCO NELL’ULTIMO ALBUM DI GIANNA NANNINI (di Michele Piacentini).
Tra un viaggio ed un altro, da un continente all’altro, si è riusciti a realizzare un’intervista un po’ fuori dall’ordinario. Da una parte l’intervistato David Zard, famoso produttore musicale, regista di musical come Notre Dame de Paris o Romeo e Giulietta ed attualmente produttore di Gianna Nannini. Dall’altra parte l’intervistatore Michele Piacentini, editore, erede e testimonial dell’invenzione degli attuali videoclip prodotti dal padre Tullio Piacentini agli inizi degli anni ’60 ed attualmente portavoce della famiglia Tenco.
L’argomento dell’intervista non poteva che essere la curiosità sulle scelte che hanno portato all’inserimento nell’ultimo album HitStory di Gianna Nannini (prodotto dalla Sony Music) la versione originale di Ciao Amore Ciao scritta dal “zuzzerellone”, come lo ha simpaticamente definito lo stesso David Zard, Luigi Tenco.
D.: Come e quando ha conosciuto Luigi Tenco?
R.: Tenco viveva all’American Palace Hotel a Roma dove aveva un appartamento e io quando andavo a Roma ero ospite da un amico che abitava nello stesso residence. Io l’ho conosciuto lì e ci siamo trovati diverse volte a parlare di musica. Mi fece ascoltare diverse canzoni e composizioni.
Era incerto su Sanremo e mi fece ascoltare Ciao Amore Ciao come la voleva presentare lui. Poi, dopo un incontro alla RCA, era tornato molto contrariato perché, visto che al Fesival l’avrebbe dovuta cantare Dalida, gli dissero di dare sfogo al ritornello Ciao Amore Ciao perché con lei rendeva molto, la rendeva più commerciale.
D.: Lei si ricorda il nome della persona alla RCA con cui si confrontava Tenco a proposito di questa canzone?
R.: No, sinceramente non lo so. Credo che si confrontava con Ennio Melis perché era il Direttore Artistico della RCA.
D.: Gianna Nannini ha dichiarato che è stato Lei a suggerire l’inserimento nell’album della versione originale di Ciao Amore Ciao. A questo punto chiedo direttamente a Lei, perché questa scelta?
R.: Perché è la più bella. Guardi, io gliel’ho cantata in taxi e, dopo l’omaggio che lei aveva fatto agli artisti italiani con l’album HitItaly, le ho proposto di inserire una canzone di Tenco che io reputo sia uno degli artisti migliori e più grandi cha abbia avuto l’Italia. Le sue parole sono di un grandissimo significato e sempre attuali. Il passaggio di un bel giorno dire basta e andare via che viene interrotto con ciao amore ciao non c’è nella versione di Tenco. Invece – canticchiando - un bel giorno dire basta e andare viaaa, andareee… era molto aperta, era più significativa e guadagnava in poesia. Questo era piaciuto molto a Gianna quando gliel’ho cantata e poi l’ha inserita nel suo disco. L’ha interpretata magistralmente e penso che avrà un grande successo.
D.: Qual è la Sua opinione sulla canzone Ciao Amore Ciao?
Quella canzone l’hanno distrutta facendola modificare. Nella versione di Gianna c’è anche il ritornello contro la guerra. Tenco con le sue canzoni ha scritto delle parole… mi sono innamorato di te perché non avevo niente fare oppure lontano lontano troverai negli occhi di un altro il mio sguardo… queste sono parole di una profondità unica. Lui aveva un libretto in cui scriveva delle parole che doveva musicare. In questo libretto c’erano delle frasi molto profonde e molto toccanti.
D.: Lui scriveva su questo libretto quando era a Roma?
R.: Lui era spesso, era sempre a Roma in quel periodo. Lui viveva a Roma. Mi ricordo un episodio molto simpatico. All’epoca si giocava a pocker e si facevano le quattro o le cinque di mattina. Una volta, erano le cinque di mattina, uno dei giocatori doveva lasciare l’appartamento per andare a prendere la propria fidanzata alla stazione. Il tipo chiese se in casa c’era qualcosa per restare sveglio e Tenco gli fece lo scherzo dandogli un sonnifero. Il tipo crollò per il sonno andando subito a dormire. Tenco era molto scherzoso. Immagini quando arrivò a casa la fidanzata del tipo, dopo aver aspettato inutilmente alla stazione, che trovò il fidanzato nel letto sdraiato vicino ad un’altra ragazza che gli aveva mandato Tenco... Poi Tenco raccontò che era tutto uno scherzo, la situazione fu difficile da spiegare ma per fortuna per i due andò tutto per il meglio. Tenco era molto zuzzerellone…
D.: Lei ha conosciuto e scoperto le canzoni di Tenco quando lo incontrava oppure negli anni successivi al Festival del ’67?
R.: Mentre lo conoscevo a Roma. Io non mi occupavo di musica all’epoca, ma non so perché lui mi chiese di fargli da manager perché, mi disse, tu parli l’americano. Non so perché ma era nata verso di me un’amicizia, una simpatia.
D.: Ha mai avuto il pensiero di fare uno spettacolo su Tenco o sulle sue canzoni?
R.: Ci sono diversi interpreti che lo fanno. Bisognerebbe lavorarci molto però, perché Tenco dovrebbe vivere di vita propria e non deve essere collegato ad altri personaggi. Ciao Amore Ciao non deve essere la canzone di Tenco e Dalida, ma deve essere la canzone di Tenco e la versione originale.
D.: Lei ha piacere che alcune di queste domande, inizialmente fatte per altre ragioni, possano invece diventare un’intervista per il pubblico?
R.: Lei può scrivere liberamente quello che vuole. Bisogna che la gente conosca il valore, la poesia e la profondità delle parole di Tenco.