2012/01/26 - Luigi Tenco 45 anni dopo: la prima serata del Festival

Ormai, giovedì 26 gennaio di 45 anni fa esatti, mancano pochissime ore al grande evento. Da una parte sale l’emozione per la stressante prova canora da superare e dall’altra aumenta la preoccupazione che un’atmosfera così frenetica e caotica può causare.  Il giornale ‘Avanti’ titolò un suo articolo scrivendo “Si gioca al Festival di Sanremo”. Dalida, vent’anni dopo, descrisse un Luigi Tenco, almeno per le prime ore della giornata, scherzoso e allegro ed ormai ambientato in un contesto “tanto infido”.

 

Durante il pomeriggio, nella Sala delle Feste del Casinò Municipale, si svolgono le prove musicali della prima serata del tanto atteso appuntamento televisivo del Festival di Sanremo.

Purtroppo già sono evidenti alcuni cenni di malumore di Luigi Tenco che si esibisce e si mostra quasi indisponente verso l’organizzazione o il sistema festivaliero e Dalida si preoccupa, forse a tutela della sua immagine, per il comportamento di Luigi. Dopo le prove si trasferiscono nella zona bar del Casinò Municipale ed un reporter intercetta una discussione animata tra i due, nella quale vengono pronunciate parole di risentimento verso l’organizzazione del Festival e di preoccupazione per le conseguenze di un’eventuale azione di protesta. Il discorso viene interrotto dai due quando si accorgono di essere ascoltati dal reporter. In pochi prendono in considerazione queste parole perché, si sa, Sanremo oltre che essere una fabbrica di cantanti è anche una fabbrica di contestatori o di ‘cavalli pazzi’.

Poi si dirigono in albergo, ognuno nella propria camera, per rilassarsi e per prepararsi ai lustri della grande serata. Si ritrovano nuovamente nella hall dell’Hotel Savoy verso le 19:00-19:30 per andare insieme al Casinò con l’Alfa GT di lui. L’atteggiamento di Luigi, disturbato forse anche da alcune battutine di certi giornalisti provocatori che gli fanno pesare una probabile vittoria facile proprio grazie alla forza del nome di Dalida, è meno sereno ma al tempo è stesso sicuro di un successo che lo vedrà entrare nella serata finale di dopodomani.

Tanti sono i nomi dei Big che supporteranno i relativi partner in concorso e con i quali Luigi Tenco deve confrontarsi in questa prima serata del Festival: Les Surfs e Annarita Spinaci, i Bachelors e i Giganti, Ornella Vanoni e Mario Guarnera, Les Compagnons de la Chanson e Orietta Berti, Don Backy e Johnny Dorelli, Giorgio Gaber e Remo Germani, Gene Pitney e Gianni Pettenati, Conny Francis e Bobby Solo, Marianne Faithfull (fidanzata di Mick Jaegger che è presente in sala) e Riky Maiocchi, Anna German e Fred Bongusto, Cher e Nico Fidenco, Hollies e Mino Reitano, Los Marcellos Ferial e The Happening, Domenico Modugno e Gidiuli... e non ultima la sua stessa partner Dalida accompagnata dall'ex-marito Lucien Morisse (noto discografico francese). Insomma, dietro le quinte c’è tanto movimento. I cantanti in gara sono tesi e quelli che si esibiranno domani, venerdì 27, cercano di scaricare la loro agitazione dando supporto ai loro colleghi in gara. Ognuno ha qualcosa da dire e da consigliare, ma di Tenco non si ha notizie…

Luigi si è estraniato, vorrebbe quasi non essere più lì perché qualcosa lo ha infastidito. Vorrebbe non salire sul palco perché forse così avrebbe potuto far scrivere davvero una ‘notizia bomba’… ma viene trascinato fino alla scaletta che lo farà salire sul palcoscenico della XVII edizione del Festival della Canzone Italiana.

Dalida ha appena finito la sua applauditissima (così come era accaduto anche durante le prove pomeridiane) interpretazione di ‘Ciao Amore Ciao’. Renata Mauro, co-conduttrice insieme a Mike Bongiorno, sta per presentare al pubblico presente in sala e a quello televisivo il penultimo concorrente della serata ed il secondo interprete del brano ‘Ciao Amore Ciao’. Luigi e Mike, già compagni di avventure subacque, hanno giusto il tempo di scambiarsi una battuta: “Questa, sai, è l’ultima volta e poi chiudo con la musica leggera” e Bongiorno, spingendolo sul palco, ribatte scherzando “Che presenti un pezzo folk?”.

Tenco non esegue bene la sua prova, va fuori tempo e lo stesso Giampiero Reverberi, suo amico d'infanzia ed ora suo Direttore d’Orchestra, ha difficoltà a seguirlo. L’aveva lasciato tranquillo in hotel e lo ritrova sul palco completamente stravolto che canta fuori tempo.

Il pezzo viene scarsamente applaudito. Dalida è delusa ma sta al gioco dei reporter e brinda ugualmente con Luigi davanti ai flash dei fotografi.

Nel frattempo si esaurisce la serata e alle 23:30 circa viene resa nota la classifica: ‘Ciao Amore Ciao’ ha preso solo 38 voti su 900 piazzandosi al 12esimo posto su 15 brani in gara e venendo esclusa dal Festival.

Gli interpreti di 7 brani esultano mentre la maggior parte dei cantanti degli 8 pezzi esclusi cadono nello sconforto, sperando però nell’esito della commissione di ripescaggio composta dall’Avv. Bertolini (Presidente dell’ATA - azienda concessionaria del Casinò), da Gianni Ravera (direttore artistico del Festival), da Ugo Zatterin (direttore del Radiocorriere-Tv e funzionario della Rai), Lino Procacci (regista televisivo del Festival), da Lello Bersani (tele-radiocronista della Rai) e da Sandro Delli Ponti (giornalista). Ugo Zatterin, forte del suo ruolo, impone il ripescaggio del brano ‘La Rivoluzione’, edito dalla Fonit Cetra (casa discografica vicina alla Rai) e interpretato da Gianni Pettinati. Lello Bersani si indigna per la scelta del ripescaggio e si dimette, seguito con analoga scelta da Lino Procacci.

Nessuno, tra i membri della RCA (la casa discografica di Tenco), ha il coraggio di dire a Luigi come sono andate le cose. Lui si era estraniato nuovamente da quel contesto assopendosi su un divanetto antistante i camerini. Informato dell’accaduto non reagisce molto bene. Manda qualche maledizione, si irrita contro il sistema festivaliero e contro qualcuno in particolare ed alza la voce affinché tutti possano ascoltarlo. Gli amici ed i colleghi lo spingono ad uscire e ad andare a cena tutti insieme, come era consuetudine in tutte le edizioni precedenti del Festival. Gli consentono, per quanto turbato ed innervosito, di guidare la sua Alfa GT fino al ristorante ‘Nostromo’ dove poter scaricare la tensione accumulata...

...ma Luigi non ci sta, come potremo vedere i prossimi giorni...

(di Michele Piacentini)