2012/01/25 - Luigi Tenco 45 anni dopo: tra Big e Star

Il Festival di Sanremo è considerato, sin dalla sua prima edizione del 1951, una delle vetrine musicali più importanti al mondo e grazie alla sede in cui si svolgeva, nella Sala delle Feste del Casinò Municipale (fino al 1976), godeva anche di un ottimo livello di pubblico prestigioso, spesso fatto di frequentatori delle sale da gioco del Casinò stesso che coglievano l’occasione della manifestazione canora per ritrovarsi sui tappeti rossi della città dei fiori.

In quegli anni le campagne pubblicitarie in generale e quelle delle case discografiche in particolare, tese a vendere i loro dischi, avevano costi esorbitanti. Quindi, tra le regole non scritte per i cantanti in gara al Festival, vi erano anche quelle di inventarsi qualche ‘notizia bomba’ per potersi accaparrare più articoli di giornale possibili e di mostrarsi ben disposti di fronte all’ampio pubblico di fans.

 

Infatti, già dal mercoledì 25 gennaio di 45 anni fa esatti, si potevano vedere situazioni bizzarre e comportamenti talvolta assurdamente eccentrici anche da parte degli artisti insospettabili. Qualcuno di loro poteva avere la fortuna di rientrare nelle grazie di qualche giornalista se si trovava a Sanremo già dall’inizio della settimana. Ma chi decideva di arrivare solo alla vigilia della prima serata doveva imbattersi anche con l’arrivo dei ‘big’ e soprattutto delle star internazionali.

Nel 1967 gli Ospiti eccellenti furono davvero molti perché Gianni Ravera, l’organizzatore del Festival, per far aumentare l’interesse del pubblico decise, in accordo con la dirigenza della Rai, di far cantare le canzoni in gara sia dai cantanti in concorso e sia dalle star che gli stessi portavano come partner.

Quindi, mentre i discografici trattavano e concordavano per telefono o negli uffici improvvisati all’interno del casinò Municipale, gli artisti si impegnavano in numeri spesso davvero singolari per attirare l’attenzione della stampa e nel tentativo di distrarla dal richiamo di personaggi come Dionne Warwick, Cher, Gene Pitney, Antoine, Mick Jaegger che accompagnò la fidanzata cantante Marianne Faithfull, oltre che Dalida stessa.

In un contesto di questo genere, dove l’apparire può diventare molto più importante dell’essere, risulta normale che anche Luigi Tenco, giunto a Sanremo in treno, possa aver chiesto ad un suo amico di Roma di farsi portare la sua auto sportiva Alfa GT Veloce 1.600, che in quel periodo rappresentava una sorta di status-simbol.

Oppure, più semplicemente, sarebbe stato maggiormente e fisicamente libero di muoversi sul fatto di continuare oppure no la sua avventura canora che per qualche precisa ragione iniziava a non piacergli più… come vedremo i prossimi giorni…

(di Michele Piacentini)