2012/01/24 - Luigi Tenco 45 anni dopo: un personaggio conosciuto
Nel 1967, quando la televisione era ancora in bianco e nero e in Italia era dominata esclusivamente dalla Rai Radio Televisione Italiana - Canale1, per accedere al Festival di Sanremo, di fatto, bisognava essere già famosi oppure delle star internazionali. Luigi Tenco, ad onor del vero, quando il martedì 24 gennaio di 45 anni fa esatti si trovò alla XVII edizione del Festival, era piuttosto conosciuto ed aveva bisogno solo di saltare il trampolino della popolarità per rientrare nel gruppo dei cosiddetti ‘big’.
Grazie all’amico e compagno di avventure musicali genovesi Giampiero Reverberi, Luigi era entrato nella casa discografica milanese di Nanni Ricordi dove ebbe l’opportunità di incidere dischi, dapprima sotto altri pseudonimi e poi con il suo vero nome di battesimo. Da quel momento in poi la carriera del poco più che 20enne cantautore si arricchì di valore musicale, di esperienze in concerti nelle ‘cave’ milanesi e in giro per il nord Italia, ma soprattutto di contenuti talvolta impegnati e che caratterizzavano le sue canzoni.
Poi, come spesso accadeva ai vari cantanti italiani, nel 1962 fece anche l’esperienza cinematografica partecipando, come co-interprete principale insieme alla giovanissima Donatella Turri, nel film ‘La cuccagna’ di Luciano Salce.
Ma indubbiamente il salto di qualità avvenne successivamente e cioè con il suo passaggio alla casa discografica RCA che aveva sede a Roma e che usava curare la crescita di ogni artista che rappresentava anche attraverso la costruzione del personaggio pubblico e non solo dell’artista. Quindi iniziò, in breve tempo, ad apparire al grande pubblico attraverso tutti i mezzi che esistevano in quegli anni. Nel 1964 partecipò al seguitissimo programma televisivo ‘Questo e quello’ condotto da Giorgio Gaber in un salotto artistico appositamente ricostruito per le esigenze televisive.
Nel 1965 partecipò, con la realizzazione di due filmati musicali, attualmente definiti videoclip, al lungometraggio del regista-produttore Tullio Piacentini intitolato ‘008 operazione ritmo’ e che venne distribuito in tutte le sale cinematografiche italiane.
A dicembre del 1965 ebbe la fortuna di andare in Argentina per presenziare all’ultima puntata televisiva dell’importante soap-opera ‘Casinò Philips’, il cui ampio gradimento del pubblico argentino lo consacrò come personaggio internazionale.
Il 1966, inoltre, si caratterizzò per le numerose partecipazioni che Luigi fece in moltissimi programmi radiofonici ed in altrettanti programmi televisivi, tra i quali si cita ‘Aria condizionata’ di Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo, oppure ‘Incontro con Luigi Tenco’ di Carla Ragionieri che probabilmente rappresenta tuttora la migliore descrizione di Luigi Tenco sia come artista che come uomo impegnato e che, in entrambi i casi, evidenzia le ingiustizie sociali che lui stesso denunciava attraverso le sue canzoni e le sue interviste. Ma senza dubbio la popolarità maggiore venne con la canzone ‘Un giorno dopo l’altro’ in quanto fu adottata come sigla del famoso sceneggiato ‘Il Commissario Maigret’ interpretato da Gino Cervi.
Luigi Tenco piaceva ai suoi discografici perché si erano resi conto che lui piaceva al giovane pubblico italiano fatto di capelloni, di contestatori e di rivoluzionari non solo in ambito sociale ma anche in quello musicale, dando il via al periodo della beat generation italiana. Decisero, così, di affiancarlo alla star francese Dalidà per aumentare ulteriormente la popolarità del giovane Luigi prima del grande passo che da lì a pochi mesi dopo li avrebbe portati entrambi alla grande popolarità che solo il Festival di Sanremo poteva dare…
...e come avremo modo di scoprire nelle pubblicazioni dei prossimi giorni.