2012/01/23 - Luigi Tenco 45 anni dopo: il primo giorno a Sanremo

Esattamente 45 anni fa, lunedì 23 gennaio del 1967, il 29enne Luigi Tenco si trovava nel bar della piazzetta di Recco, a pochi chilometri da Genova, con due suoi amici ed in attesa che un suo collega musicista venisse a prenderlo per potarlo alla XVII edizione del Festival della Canzone Italiana. Qualche minuto dopo sopraggiunse in taxi Lucio Dalla, con il quale andò a prendere il treno alla volta di San Remo. Luigi, fino alla sera precedente, era stato in casa con la madre Teresa. A lei era molto legato e con lei aveva preparato la valigia del suo viaggio per la popolarità…

 

Spesso si rifugiava nelle stanze della sua casa di Recco dove ritrovava la serenità e la semplicità che gli mancavano durante le sue avventure e le sue serate nel mondo dello spettacolo, genovese prima, milanese poi ed infine romano. L’ambiente familiare forse lo riportava con la memoria al periodo della sua infanzia. Fino a 9 anni aveva vissuto in un paesino di poche centinaia di persone tra le verdeggianti colline del Piemonte e dove ebbe la fortuna di non conoscere gli orrori della seconda guerra mondiale che invece imperversavano per le strade delle altre città. L’adolescenza, invece, l’aveva trascorsa in Liguria dove la sua famiglia e quella dello zio avevano deciso di trasferirsi alla ricerca di migliori opportunità economiche.

La sua educazione, data principalmente dalla madre e dal fratello maggiore Valentino, fu fermamente di sani principi e negli anni Luigi portò con se sia il senso pratico che spesso si rendeva necessario nella vita di tutti giorni, oltre che per potersi mettere qualche lira in tasca, ma anche la fantasia artistica che sfogava liberamente fuori da casa ed insieme ai suoi compagni di quartiere.

I fratelli Reverberi, Bruno Lauzi, Gino Paoli, Fabrizio De Andrè, Giorgio Gaber ed Enzo Iannacci furono alcuni degli amici che frequentava costantemente e con i quali entrò sentitamente nel modo della musica.

Questo ero lo spirito del ragazzo che si accingeva ad entrare in un mondo completamente e cinicamente diverso da ciò che lui stesso poteva immaginare e che nel corso dei prossimi giorni affronteremo anche minuto per minuto... (di Michele Piacentini)