2011/10/22 - Luigi Tenco: riaprire il caso per omicidio
LUIGI TENCO: RIAPRIRE IL CASO PER OMICIDIO. Si è svolta ieri sera a Roma la presentazione del libro-inchiesta 'Luigi Tenco - Storia di un omicidio', scritto da Pasquale Ragone e Nicola Guarneri, quest'ultimo assente all'evento. Erano presenti Pasquale Ragone, il Prof. Martino Farneti (consulente scientifico), Roberta Bruzzone (criminologa), Aldo Colonna (scrittore) ed in sala vi erano numerosi personaggi interessanti del giornalismo italiano, membri di commissioni parlamentari e molti studenti universitari compagni ed amici del giovane Pasquale Ragone. Durante la presentazione non sono state svelate le notizie bomba sulla morte di Tenco, riportate nel libro (edito da Fabula Fati), ma l'autore presente ha confermato la sua convinzione dell'omicidio politico
dando peso ad un'intervista del 2007 rilasciata da tale 'Avv. Di Stefano (legale di Saddam Hussein per l'Italia ed altri personaggi di questa tipologia) che dichiarò il coinvolgimento del cantautore italiano Luigi Tenco nei servizi segreti del periodo 1965-1967. Il Dott. Colonna ha ribadito la sua posizione, in base alle dichiarazioni della presunta fidanzata di Tenco, conosciuta con il nome di Valeria, asserendo che non era possibile un intento suicida poiché era in programma una vacanza con Valeria e che Tenco stesso aveva organizzato per i giorni immediatamente successivi al Festival di Sanremo del 1967. La Dott.ssa Bruzzone, più cauta nelle espressioni, ha confermato però che quella scena del crimine, all'interno della stanza 219 nella quale fu ritrovato il cadavere di Tenco, presenta tutte le caratteristiche tipiche di un omicidio depistato. Il Dott. Farneti, anche lui, dopo aver visionato la perizia autoptica, è convinto dell'omicidio e ritiene che sia avvenuto all'interno della famosa 219 con un silenziatore o con un cuscino per coprire il rumore assordante di un eventuale sparo. Tutti gli ospiti sono accomunati nell'intento di voler far riaprire il caso dalla Procura della Repubblica per omicidio a carico di ignoti. I giornalisti in sala hanno rivolto domande di vario tipo e di un certo interesse, anche se, per chi conosce bene questa vicenda, erano domande già sentite in precedenza, in altri dibattiti o nei forum internet all'interno dei quali si trovano interessanti teorie e dimostrazioni di prove che confermerebbero l'omocidio. Infine, alla domanda rivolta al Dott. Farneti su eventuali tracce di sabbia sul cadavere di Tenco la risposta è stata "La perizia non riporta nulla di ciò" e alla domanda su cosa ne pensa la famiglia Tenco di questo intento giudiziario, la sua risposta è stata "Non lo so, noi vogliamo scoprire la verità". In effetti la fame di verità c'è da molti anni, ma al tempo stesso e da molti anni sono stati in tanti ad avere questa 'febbre dell'oro' che troppo spesso ha lasciato in secondo piano il valore musicale di Luigi.